Tartaro e alito cattivo nel cane anziano: Ecco cause e conseguenze
La formazione di tartaro nel cane anziano è un fenomeno comunissimo ma non per questo da sottovalutare perché può portare a gravi problemi per l'animale
Le cause della formazione di tartaro
La formazione di tartaro nel cane è un fenomeno comune che si sviluppa a partire dal cucciolo e che, con il passare degli anni, aumenta sempre più.
Per tale motivo va curato e tenuto costantemente sotto controllo, evitando che degeneri in patologie più gravi e dolorose.
La natura di questa formazione batterica nella dentatura del cane è dovuta all'accumularsi di residui di cibo che non vengono eliminati con la pulizia dei denti. L'accumulo di tartaro tende a manifestarsi con la presenza di una massa di colore giallastro o marrone sulla dentatura dell'animale.
Il tartaro, non essendo altro che una calcificazione batterica, tende a stanziare nelle gengive e sui denti, rischiando di portare ad una progressiva placca dentaria.
La causa principale che si attribuisce alla formazione di tartaro nel cane anziano è sicuramente un'alimentazione non sana dell'animale. In particolare se un cane è abituato a mangiare di frequente cibi umidi avrà maggiori possibilità di formazione del tartaro nella dentatura rispetto ad un cane che viene nutrito con cibi secchi, come possono essere, ad esempio, le normali crocchette.
Ma l'alimentazione non è l'unica causa del tartaro nel cane, anche l'età gioca la sua parte.
Il tartaro infatti, soprattutto in un cane anziano, è un fenomeno comunissimo che è figlio dei tanti residui accumulatisi nel tempo e che inevitabilmente va a condizionare quella che è la tenuta dei denti.
A cosa può portare il tartaro? Le conseguenze
Una delle conseguenze più comuni portate da questo disturbo è sicuramente l'alitosi del cane, sintomo e chiara manifestazione di un'insofferenza.
Un'altra conseguenza della formazione di tartaro può essere la gengivite, una patologia che provoca forti infiammazioni nella zona colpita, portando ad un lento ritirarsi della gengiva che a sua volta lascia scoperta la radice del dente e, così facendo, lo espone ad altre infezioni e alla possibilità di una caduta dello stesso, dovuta ad una perdita di legame tra il dente e la mandibola.
La conseguenza però più pericolosa che può portare l'accumulo di tartaro nel cane anziano è sicuramente la parodontite, una malattia che annovera tra i suoi effetti i due sopra citati, quindi alitosi e gengivite e che si può espandere in tutta la cavità orale del cane, dal palato alla mascella. Essa rappresenta un problema grave in quanto provoca ascessi dentali che possono anche interessare, in termini di dolore e ripercussioni fisiche sull'animale, il muso, il naso e le orecchie, che sono tre parti delicatissime dell'amico a quattro zampe.
Cosa fare
Per tali motivi è necessario un controllo costante e continuo della dentatura del cane, cercando il più possibile di ridurre l'accumulo di cibo tra i denti e sulle gengive, abituando fin da piccolo l'animale ad una pulizia dei denti giornaliera. Un altro rimedio potrebbe essere la somministrazione di appositi bastoncini che prevengono la formazione del tartaro.
Il cane anziano ha bisogno di molte cure, non solo per quanto concerne la pulizia dei denti. Per rallentare il decadimento mentale, oltre che fisico, può essere utile avvalersi di un alimento complementare studiato per sostenere la memoria e le funzioni cognitive, specifico per cani di taglia grande oppure per taglie piccole e per gatti.