Le vibrisse del gatto, molto più che semplici baffi
Vibrisse, molto più di semplici baffi
Non tutti i baffi hanno una pura funzione estetica. Quelli del gatto, ad esempio, che propriamente si chiamano vibrisse, sono in realtà veri e propri organi tattili, chiamati a rivestire numerose e importanti funzioni.
Esse non sono collocate soltanto sopra la bocca del nostro amico a quattro zampe, seppure principalmente siano localizzate lì. Le troviamo anche, in dimensione ben più ridotta, sopra gli occhi del micio e dietro le sue zampe, nella così definita carpale, ove si trovano i suoi polsi. I baffi, dunque, non sono solo baffi. Sono disposti in queste varie posizioni perché in tale maniera riescono a portare a compimento una delle loro principali funzioni: la concezione spaziale.
A che cosa servono le vibrisse?
Il gatto utilizza queste sue preziose appendici per esplorare a fondo lo spazio che lo circonda. Esse svolgono la funzione di organo tattile - come le nostre mani - e, grazie ad esse, il felino riesce a muoversi agilmente nel buio e comprendere, in semplicità, la dimensione degli ambienti che desidera attraversare. Le vibrisse sono grandi alleate del micio in arrampicata, lo coadiuvano nell'individuazione e caccia di una preda e, secondo quanto hanno stimato alcune ricerche, accompagnerebbero gli antenati del gatto domestico odierno da circa 250 milioni di anni!
Il funzionamento delle vibrisse
I baffi del gatto - che, come abbiamo visto, definire in tal maniera è fin troppo riduttivo - sono direttamente collegati al suo sistema nervoso. È come se fossero sofisticati radar con i quali il micio riesce ad analizzare quel che lo circonda in tempo reale, mentre esplora.
La stessa dimensione delle vibrisse è tutt'altro che casuale: solitamente esse hanno la stessa lunghezza della larghezza del corpo del nostro amico a quattro zampe. In tal maniera, esso riesce a visualizzare le dimensioni dello spazio, evitando di infilarsi in varchi angusti nei quali rischierebbe di farsi male e/o rimanere incastrato. Per questa ragione è altamente probabile che un gatto in sovrappeso abbia le vibrisse più lunghe di uno atletico, snello e in forma.
Generalmente un micio possiede 24 vibrisse mobili sul muso, in numero di 12 per ciascun lato. Questa non è però una legge e, sovente, troviamo gatti che hanno più di 24 vibrisse.
Essendo formalmente peli, indipendentemente dalla loro vasta importanza che abbiamo visto, le vibrisse sono vittime del fisiologico ciclo di caduta e ricrescita che hanno queti elementi. Non preoccupiamoci dunque troppo se ci accorgiamo che il nostro micio ha perso qualcuno dei suoi baffoni, nel giro di qualche giorno essi ricresceranno in autonomia. Ciò vale sia nel caso in cui siano caduti naturalmente sia in quello nel quale siano stati accidentalmente tagliati o strappati in una lotta o un momento di gioco.
Stiamo comunque molto attenti quando ci prendiamo cura del gatto: non tagliamo mai le sue vibrisse volontariamente poiché gli procurerebbe un danno terribile. Inibirebbe infatti moltissime di quelle abilità che rendono il micio capace di vivere la sua vita quotidiana: movimento, equilibrio, caccia; in un colpo solo priveremo l'animale di tutte queste possibilità!
Le vibrisse e la comunicazione
Il gatto è in grado di comunicare tramite le vibrisse; nella fattispecie, attraverso la loro posizione. Esse infatti sono in grado di dirci di più sullo stato d'animo che sta attraversando.
Quando il micio è tranquillo e rilassato, le vibrisse tendono a disporsi leggermente ad arco. Quando l'animale è invece all'erta, in procinto di attaccare, esse punteranno all'indietro, in una posa che appare davvero aerodinamica, come se il gatto stesse su una molla pronto a lanciarsi in avanti. Al contrario, invece, quando le vibrisse puntano in avanti, il gatto sta esplorando con curiosità lo spazio attorno a sé, quasi a mapparlo e renderlo capace di orientarsi.
Come abbiamo scritto in apertura - e nel titolo - le vibrisse sono davvero molto di più di semplici baffi!